Respiro l’odore della gente.
Sì, perché le persone sanno di mondo, di terra, di confini, di sogni o semplicemente di normalità.
Lì per lì non capisco come la sottoscritta, e soprattutto Teo la Pulce e la piratessa Martina, possano accedere in qualità di ospiti alla manifestazione più importante del mondo 2015, un evento che per tempi di costruzione, gestione internazionale e multinazionali coinvolte è costato milioni di euro.
Expo: il regno del cibo.
Della salute, della cultura del rispetto verso la terra e i suoi prodotti, ma anche panorama di grandi ovvie contraddizioni, come quelle della serie: “Il mondo spende milioni di euro per costruire i padiglioni di Expo, quando i medesimi milioni potrebbero essere investiti per sanare la fame nel suddetto mondo”.
Di nuovo mi domando per quale motivo io e una pulce siamo stati interpellati, e se c’entriamo qualcosa oppure no.
Poi, Laura mi spiega. Con una perizia incredibile, sta radunando personaggi da tutta Italia: grandi chef, giocolieri, parrucchieri, artisti di ogni genere e, naturalmente, scrittori.
Non scrittori che parlino necessariamente di cibo, ma persone particolari, che nei propri libri siano in grado di donare qualità, insegnamenti, amore.
Insomma, arte.
E Teo e Martina eccome se ne hanno pieni i polmoni di arte e creatività!
Senza contare che il rispetto per la natura e le sue leggi è totale, nei miei romanzi, così come nel mio universo reale.
Il mercoledì al quale parteciperò prevederà che io divida il palco con una grandissima chef stellata, Mariuccia Ferrero. Accanto a lei, ci sarà anche Diego Signini, responsabile della produzione del cioccolato Audere, l’Assessore Maria Luisa Gregori e lo Staff di Acconciature L’Incontro di Borgomanero.
Ovviamente, non se ne parla proprio di dire di no.
Così, onorata di essere stata contattata, non solo decido di intraprendere quest’avventura, ma scopro, dopo il mio primo mercoledì, che ne seguiranno altri due.
Io, la mia pulce e il mio pirata siamo piaciuti.
Descrivere Expo è difficilissimo: stand, palcoscenici, rappresentazioni culinarie, personaggi famosi e soprattutto persone di tutti i giorni, che non si sono volute perdere lo spettacolo. Dal mio canto, dopo aver preso i treni Arona-Rho Fiera, e ascoltato le storie di vita dei passeggeri che insieme a me si dirigevano nel tempio del gusto, ho cercato di rivolgermi anch’io a questo pubblico così variegato.
Il 2 settembre c’erano molte persone, tutte diverse. Il 7 ottobre, invece, la scuola di Gozzano, invitata dall’Assessore Maria Luisa Gregori ad assistere alla presentazione multimediale de “La pulce che voleva vedere il mondo”, ha colorato i banchi dello Stand di Eurochocolate di gioventù, cappellini variopinti, zainetti da viaggio e occhi speciali, quelli dei ragazzi di oggi.
Ho sottolineato ai giovani e agli abitanti di Expo che nei miei romanzi “si rispetta il mondo”.
Cerco, infatti, di trasmettere il totale rispetto della natura in “La pulce che voleva vedere il mondo”,
e quello nei confronti della donna in “Le tre punte della ASTRO”.
È naturale, la seconda volta sul palco l’emozione era già diversa, perché un po’ le dinamiche le conoscevo, così come il caldo terrificante, l’adrenalina, gli chef e gli ospiti strepitosi che avevo al mio fianco.
Quello che mi rende felice è il fatto di essere stata un umile tassello di qualcosa di grande, in cui è vero che tanti particolari avrebbero potuto essere diversi, ma è anche vero che se un evento del genere ha toccato il suolo di Milano e, di conseguenza, d’Italia, tutti gli organizzatori hanno sentito la forte responsabilità di dare il meglio di sé, degli stand che rappresentavano, dei Paesi a cui appartenevano.
La pulce Teo è saltata a Expo 2015, così come ha parlato dal medesimo palco Martina Melchiorres, con il suo coraggio da pirata e da paladina dei valori delle donne.
Sono lieta di esserci stata non solo come camminatrice dei viali pieni di incredibili varietà di cose,
bensì di aver contribuito ad un pezzettino di organizzazione, da semplice scrittrice.
Anche dal tempio mondiale del cibo ho cercato di ricordare all’uomo di oggi che vale,
che può lasciare la propria orma nel terreno,
che ha il dovere di rispettare la vita, la sua terra, i suoi frutti, i suoi abitanti umani ed animali.
Grazie EXPO.
Sei stato occasione di tutto: code interminabili, gente da tutto il mondo, genitori, nonni, passeggini che spingevano tanti bimbi disabili o semplicemente piccoli. Per tre volte sul tuo palco, sotto il sole cocente e anche sotto la pioggia, ho parlato ad un mondo variegato dei miei romanzi. Per tre volte mi hai donato l’emozione di essere parte dell’organizzazione, di essere un piccolissimo tassello con un pass speciale.
Nel mio piccolo, ci sono stata, e non solo da spettatrice.
Ho visto la gente, quella più nascosta e semplice, che cammina poco o si ferma.
Mi piacciono i dettagli.
E tu non sei stato solo grande caos, ma anche e soprattutto questo:
un insieme di persone felici e piene di coraggio,
che volevano esserci, che ci sono state.